Su Confidenze in edicola parliamo di un libro che ci racconta l’Italia partendo dall’osservazione della fauna che la popola. Ora se il libro fosse uscito solo due mesi più tardi avrebbe sicuramente incluso tra le sue pagine quello che a mio parere è stato il re indiscusso dell’estate 2023: il granchio blu.
Sono appena rientrata da un vacanza al mare sul litorale laziale, in quella lingua di infinita selvaggia bellezza che è la spiaggia di Sabaudia e là sotto il promontorio del Circeo che si protende nel mare, là dove nell’antica Roma le navi dell’imperatore Diocleziano entravano nel canale che ancora oggi porta al mare, quest’anno hanno fatto la loro comparsa i granchi blu.
Sono arrivati quasi all’improvviso, come in molte altri parti d’Italia, dalle valli di Comacchio alla laguna veneta, e al Mar Adriatico fino appunto al Mar Tirreno e nelle prime settimane di agosto, complice le acque calde die nostri mari, hanno letteralmente invaso le coste facendo piazza pulita di allevamenti di cozze e vongole, e cannolicchi, modificando l’ecosistema marino, destando la curiosità di bambini e adulti e scatenando una caccia al granchio che in vita mia non avevo mai visto.
Così quest’anno la conversazione sotto l’ombrellone si è equamente divisa tra i fan del film Barbie – ancora scossi dall’afflato femminista che a detta di molti uomini ha sottratto loro l’ultimo baluardo del “bella ma scema” – e chi invece si riscopriva paladino ambientalista, pronto a sposare la causa di debellare i nostri mari da questo intruso, capace di modificare l’equilibrio marino mangiandosi vongole, cozze e cannolicchi alla faccia nostra.
Naturalmente anche mio marito e mio figlio si sono dati alla caccia al granchio e armati di maschera, pinne e retino hanno fatto a gara a chi ne prendeva di più. La mattina in spiaggia sembrava un bollettino di guerra: stanotte nel lago di Sabaudia ne hanno presi 250 Kg, una signora armata di fiocina passava le sue intere giornate tra gli scogli ad arpionare i granchi blu e a fine giornata ne contava 50.
Il crostaceo che così tanto desta preoccupazione pare si riproduca con una velocità spaventosa e abbia trovato nei nostri mari caldi, l’habitat ideale per proliferare. E mentre il governatore Zaia lanciava l’allarme dalle coste venete chiedendo lo stato di emergenza, (da inizio dell’anno in Veneto ne sono state raccolte 326 tonnellate) la domanda che prima o poi ti facevano tutti era: ma tu hai provato a mangiarlo?
Ebbene sì. Anch’io ho ceduto alla curiosità e ho mangiato una fantastica pasta con il granchio blu pescato da mio marito, ben prima che la Presidente Meloni apparisse in foto con un grandioso vassoio carico dei crostacei, pronta a rassicurare gli italiani sul fatto che siano commestibili.
Da brava milanese, in mezzo a tanti romani, non mi sono fatta convincere a buttarlo in padella insieme al pomodoro e prima l’ho fatto bollire a scanso di infezioni, dopo di che gli ho tolto la polpa dalle chele e fatto un bel sughetto con aglio olio prezzemolo e pomodoro.
Per inciso la settimana dopo lo vendevano alla Conad a 9,90 euro al chilo.
Insomma il vero protagonista dell’estate è stato lui, il granchio dalle meravigliose chele blu e volete sapere una cosa? Ho imparato che le femmine si distinguono perché hanno le chele rosa, (oltre che per le uova) me lo ha detto un pescatore. Curioso che la natura abbia scelto gli stessi colori che usiamo noi per convenzione…
Ma qui non c’è gender gap che tenga: tutti gli esemplari hanno chele così grandi e forti da tagliare le reti dei pescatori e causare tagli profondi se per caso lo calpesti sulla sabbia. Vederlo nuotare poi è un vero spettacolo della natura, si muove velocissimo usando una chela anteriore e una posteriore come se fossero due pinne ed è particolarmente aggressivo anche nei confronti della sua specie.
Da dove sia arrivato nessuno lo sa, i pescatori dicono che siano le navi container che arrivano dall’America ad averlo portato, perché quando tornano scariche per riequilibrare il peso imbarcano acqua e così questo crostaceo, di solito presente nei mari di Boston, è arrivato anche da noi.
Come finirà l’invasione del granchio blu? Forse ci penserà la natura a ricreare un equilibrio, per ora vi segnalo che alla Mostra del Cinema di Venezia il menù della cene vip prevede piatti a base di granchio blu…
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