No, non si tratta solo del fast food, considerato cibo spazzatura per antonomasia. La quantità di alimenti di scarsa qualità che acquisti al supermercato ogni volta che fai la spesa, che consumi a metà mattina al bar o davanti al distributore automatico in ufficio e che porti in tavola quotidianamente ha dell’incredibile.
Come infatti considerare se non junk food (cibo spazzatura, appunto) tutti quei prodotti raffinati, privati del loro capitale nutritivo originario, colorati artificialmente, iperconfezionati, additivati, salati, zuccherati, ricchi di grassi di pessima qualità, precotti, fuori stagione, con residui di pesticidi e altre sostanze chimiche usate nell’agricoltura intensiva, che riempiono dispense e frigoriferi di ogni italiano?
Guardati intorno, ne sei circondata: pasta e pane di farina bianca, riso brillato, latte e yogurt scremati, formaggi spalmabili “finti”, biscotti, cracker, merendine e snack pieni di zuccheri, sale e grassi, dolciumi e simili prodotti per bambini, piatti pronti industriali, dolcificanti artificiali, bibite gasate e colorate, scatolame e una marea di altri prodotti analoghi. Che – oltre al danno, la beffa – vengono spesso presentati dalla pubblicità come la quintessenza della salubrità, associando loro immagini bucoliche, di famiglie felici, di affascinanti fornai, di modelle in splendida forma, per convincerti che è proprio di loro che hai bisogno per star bene.
Persino il cibo biologico non è esente da questo fenomeno, come ho scritto qualche tempo fa proprio sul blog e, anzi, il numero di “schifezze” che trovano posto anche sugli scaffali dei negozi di alimenti bio sta aumentando in modo preoccupante.
Non siamo fatti per mangiare così. Abbiamo bisogno di nutrirci davvero, con cibi sani e “vitali”, e non solo di riempirci la pancia.
Nessun fanatismo o integralismo, che non è nelle mie corde. Il consumo saltuario di questi “alimenti” non provoca alcun danno e se, per ragioni di praticità, di tempo, di gola o altro, cadiamo una tantum in tentazione, non succederà assolutamente niente. È quando la nostra dieta e quella dei nostri figli è (e lo è) imperniata tutti i giorni su questi cibi che, alla lunga, si hanno ricadute sulla salute.
Se hai la bontà di seguirmi abitualmente, su “Confidenze per Amiche” in versione cartacea, sul mio sito, per radio o altrove, forse avrai già sentito la mia “Regola dei 5 Ingredienti”. Afferma che quando un prodotto alimentare contiene più di 5 ingredienti verosimilmente l’eccesso è superfluo e serve a dare sapore a qualcosa che non ce l’ha più o che non ha mai avuto, a prolungarne la conservabilità nel tempo o a qualche altra esigenza produttiva. Senz’altro non a fare del bene alla tua salute, puoi starne certa. Guarda in etichetta, ricordandoti anche che gli ingredienti sono elencati in ordine di quantità (prima ciò che è maggiormente presente e via via a scalare: se già il primo è poco sano, puoi trarre certe conclusioni). La prossima volta che fai la spesa, prova ad applicare questa regola, semplicemente per verificare quante sono le sostanze indesiderate e, più in generale, tutto ciò che introduci continuamente e inconsapevolmente nel tuo corpo. E poi sappimi dire.
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