Come per ogni mese dell’anno, anche a febbraio l’elenco delle verdure che possiamo acquistare è lungo. Tra i tanti ortaggi di febbraio – tipici, ma non esclusivi, visto che ci accompagnano per larga parte dell’inverno – voglio consigliartene alcuni che non devono mancare sulla tavola di chi si vuole bene.
La lista delle mie verdure preferite di questo periodo comprende:
– bietole o biete, sia le varietà da costa (ovvero le coste), sia da foglia o da taglio (ovvero le erbette)
– spinaci
– carciofi
– finocchi
– radicchio, nelle sue diverse varietà
– cicoria
– tutti gli ortaggi della grande famiglia delle brassicacee.
Ricchissime di virtù salutistiche scientificamente comprovate sono proprio queste ultime, le brassicacee, forse più note con il vecchio nome di crucifere. Comprendono broccoli, cavoli di ogni tipo (cappuccio, cappuccio rosso, riccio, verza, nero – molto utilizzato in Toscana, anche perché è un ingrediente della ribollita -, cavoletti di Bruxelles), cavolfiori e cime di rapa.
Questi vegetali contengono vitamina C (e chi se lo aspettava? Pensiamo sempre alle arance…), betacarotene (e chi se lo aspettava? Pensiamo sempre alle carote…), calcio (e chi se lo aspettava? Pensiamo sempre al latte…), nonché altri nutrienti preziosi (vitamina K, folati, magnesio ecc.). Ma contengono anche due componenti fitochimici caratteristici, l’indolo 3 carbinolo e il sulforafano, dalla spiccata azione antitumorale, ed è questa la ragione principale per cui le brassicacee sono salite agli onori della cronaca in anni recenti. Broccoli, cavoli e compagnia vanno però cotti poco, altrimenti molti di questi nutrienti si perdono.
Nella nostra lista della spesa di febbraio compaiono anche i carciofi, su cui vale la pena spendere un paio di parole, dal momento che spesso si leggono affermazioni errate sul loro conto. Si dice, per esempio, che il carciofo apporti benefici al fegato e sia utile contro il colesterolo alto. Ebbene, la capacità del carciofo di contribuire a regolarizzare i livelli di colesterolo e a migliorare l’attività del fegato riducendo il rischio di malattie come la steatosi epatica (il cosiddetto fegato grasso) è reale e documentata, ma – attenzione – si deve alle foglie, che solitamente non si mangiano, perché amare, mentre la parte del carciofo che consumiamo è l’infiorescenza.
Se allora ricerchiamo questi effetti salutistici, consumare il carciofo come verdura non basta: dobbiamo ricorrere ai preparati erboristici e fitoterapici a base di estratti di foglie di carciofo. Non rinunciamo per questo, però, a infilare nel carrello della spesa i carciofi: apportano comunque tanta fibra alimentare, nonché una folta serie di minerali e vitamine (magnesio, fosforo, potassio, ferro, folati ecc.), e sono una delle verdure più ricche di antiossidanti, tra cui la cinarina. Il tutto a fronte di un contenuto modesto di calorie (circa 60 per un carciofo medio), caratteristica che d’altronde accomuna pressoché tutti gli ortaggi.
In conclusione, con le verdure è difficile sbagliare, considerato che sono tra gli alimenti più sani in assoluto, e quindi non facciamoci troppi problemi di scelta. Alcuni, tuttavia, sono ortaggi persino più salutari degli altri: sarebbe davvero un peccato lasciarseli scappare.
Ultimi commenti