Si è cimentato in oltre 30 lavori teatrali e interpretato più di 80 film. Ha recitato Molière sul palcoscenico ed esordito con lo stesso autore sul grande schermo. Piaceva ai migliori registi d’Oltralpe (Jean Luc Godard, Francois Truffaut e Claude Lelouch), ma lo volevano anche gli italiani (Vittorio De Sica, Alberto Lattuada, Renato Castellani). In più, pur essendo definito “il brutto più affascinante del cinema francese” con il naso schiacciato, per rivale ha sempre avuto lo spettacolare Alain Delon con i suoi magnetici occhioni azzurri.
Oggi, nella casa di Parigi, si è spento Jean Paul Belmondo. O, meglio, Bébel, come lo chiamavano tutti. A comunicarlo è stato il suo avvocato, Michel Godest, che ha subito informato la France Presse. E la notizia è immediatamente (e ovviamente) rimbalzata in tutto il mondo alla velocità del lampo.
D’altronde, Bébel fa parte di un capitolo importantissimo della storia del cinema, visto che ha saltellato come un grillo tra i vari generi di film: drammatici (era Michele ne La Ciociara), gialli (suo il Francois Capella di Borsalino), sentimentali-polizieschi (ha magistralmente interpretato Michel Poiccard in Fino all’ultimo respiro) e polizieschi al 100% (era Erik Stark in Asfalto che scotta).
Tutto questo, per i cinefili. Ma per le donne e gli amanti del gossip c’è molto di più. La simpatica canaglia, infatti, ha fatto tanto parlare di sé anche per la vita sentimentale. Dentro la quale sono entrate fidanzate del calibro di Ursula Andress e Laura Antonelli (che non si è mai ripresa dopo la fine della relazione). Oltre che due mogli: la ballerina Elodie Constantin, che gli ha dato tre figli (Patricia, scomparsa in un incendio nel 1994, Florence e Paul, pilota di automobili nonché marito mancato di Stephanie di Monaco). E Natty Tardivel, molto più giovane dell’attore e mamma di Stella, nata nel 2003.
Certo, l’elenco è lunghetto, ma bisogna anche considerare che Jean Paul è vissuto 88 anni. E che con le sue compagne è sempre resistito a lungo. Sei anni con la Andress, otto con l’Antonelli, 14 con Elodie e 19 con Natty. Insomma, in un continuo crescendo, Bébel ha dimostrato di essere stato davvero quel duro con il cuore tenero che era abituato a interpretare per lavoro.
Quando si dice un “duro” non si scherza. L’attore, infatti, si è ripreso dopo un ictus che l’aveva colpito nel 2001, tenendolo lontano dalle scene per quasi un decennio. Poi, però, è tornato in pista a Cannes, nel 2011, dove ha ritirato la Palma d’Oro alla carriera, bissata con il Leone d’Oro, sempre alla carriera, nel 2016. Questa volta a Venezia.
Ed è proprio mentre è in corso il 78° Festival sulla Laguna che Monsieur Belmondo ha deciso di andarsene. Un caso? Chi lo sa. Fatto sta che tutti noi gli auguriamo un bellissimo viaggio.
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