Giusy Buscemi: «La montagna mi ha insegnato che non c’è cosa bella che non costi fatica»

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In copertina del n 3, Giusy Buscemi si prepara a un 2025 ricco di impegni, tra tivù e cinema. In più, segue da vicino i suoi tre figli. Ma i ritmi serrati non la spaventano. E il contatto con la sua terra l’aiuta a recuperare

Tornata su Rai Uno con Un passo dal cielo, serie amatissima giunta all’ottava stagione, Giusy Buscemi ci racconta come concilia il lavoro di attrice con il ruolo di mamma, i nuovi progetti e le novità nella sua vita.

Con che spirito hai festeggiato la fine del 2024?

«Con soddisfazione, ma con molta stanchezza addosso. Gli impegni quotidiani spesso non mi permettono di fermarmi e “fare memoria”. Invece, è importante ricordare cosa abbiamo affrontato e superato».

Facciamo un passo indietro: Natale l’hai passato in famiglia?

«Sì, dai miei, in Sicilia. Nonni e zii hanno fatto tanti regali ai bambini (Caterina di sei anni, Pietro di cinque, Elia di due, ndr). E siccome loro credono a Babbo Natale, un vicino si è travestito e, su una slitta di legno, ha portato i doni. A Caterina piacciono i giochi da tavolo, soprattutto la dama. Elia ha avuto le macchinine telecomandate. Ma il più felice è stato Pietro, che ha ricevuto una piccola fisarmonica. Per ora teniamo i bambini lontani dai videogiochi, dicendo loro che potranno chiederli dopo i 18 anni. Mentre tra noi adulti abbiamo deciso di non scambiarci regali. Il vero dono per me è il tempo. Quello da passare con mio marito o con un’amica è prezioso, gli oggetti no. Non sono brava nelle relazioni a distanza, faccio fatica a scrivere messaggini, ho bisogno del contatto fisico. Motivo per cui a Capodanno abbiamo organizzato una festa per 40 amici in un’antica casa siciliana trasformata in albergo. Abbiamo preso anche una camera per i bambini con giochi e un film da vedere. E noi mamme siamo state con loro a turno».

Il 2024 è stato un anno positivo per il tuo lavoro. Sei soddisfatta?

«Molto. In primavera è andato in onda Vanina. Un vicequestore a Catania. Un vero successo, tant’è che la gente mi scrive per sapere quando arriverà il seguito (nel 2025). Intanto, ero sul set di Un passo dal cielo. Dopo la nascita dei primi due figli per un po’ mi ero fermata. Pensavo di essere fuori dai giochi, invece il coraggio di aspettare è stato premiato. Un mese dopo l’arrivo di Elia ero già al lavoro e non mi sono più fermata. Oggi vedo tutto con occhi diversi. Quest’anno girerò la seconda stagione di Vanina, la nona di Un passo dal cielo e un film. Mi sento cresciuta e vorrei essere più orgogliosa del mio percorso. Ma faccio ancora fatica a dirmelo. Orgoglio per me alla fine è sapere di essere sulla “mia mattonella”. A volte invidio gli amici più liberi, che mi mandano le foto dei loro viaggi. Ma poi realizzo che sono nel posto giusto e che non sarei felice se non qui».

Ami la montagna, dove trascorri mesi quando giri Un passo dal cielo?

«Non la conoscevo, all’inizio ero spaesata e tutto mi sembrava tremendamente faticoso. Poi, ho scoperto che è pedagogica: in montagna impari che non c’è cosa bella che non implichi fatica. E che quando raggiungi la meta tutto è ripagato».

Come accogliete le new entry voi “veterani” della fiction?

«Ci pensa Enrico Ianniello, la persona più simpatica e cordiale del mondo. Ma dipende anche dai nuovi arrivati: alcuni si ambientano subito. Altri, come Raz Degan, sono più introversi. Raz interpreta un ricercatore che lotta per salvare un ghiacciaio. Attraverso i nostri personaggi portiamo l’attenzione anche su temi complessi, come il cambiamento climatico. È un argomento che mi sta a cuore, infatti io e mio marito siamo testimonial all’associazione Mare Vivo per promuovere nelle scuole le tematiche ambientali».

Hai ritrovato Nino Frassica…

«Sì, simpatico e tenero come sempre. Il primo ciak della mia vita (per Don Matteo, ndr), era stato con lui. Stavolta è la guest star della prima puntata».

Sul set di Don Matteo hai conosciuto anche tuo marito, Jan Michelini?

«In realtà, l’avevo già incontrato a una cena benefica. Poi, l’ho incrociato una volta sul set di Don Matteo, ma non era ancora il momento giusto. Lui, che ha 14 anni più di me, cercava la donna della sua vita. Mentre io, che avevo vinto da poco Miss Italia, volevo fare l’attrice e conquistare il mondo. Solo nel 2015, quando ci siamo ritrovati per Un passo dal cielo (lui era il regista), ci siamo conosciuti davvero e innamorati».

Cosa ti auguri per il 2025?

«Vorrei vedere crescere l’azienda agricola che io e Jan abbiamo creato a Menfi, in Sicilia. Si chiama Casa Rossa e produciamo olio extravergine. È un’esperienza che ci lega molto. Io sono cresciuta a contatto con la terra, ma con la mia nuova vita me ne ero distaccata. Mi sembrava una sorta di emancipazione. Invece, grazie a Jan ora ho uno sguardo nuovo sulla mia storia. Mi piace molto l’idea di attirare l’attenzione sui produttori della zona. Ho anche seguito il corso per diventare IAP (Imprenditore Agricolo Professionista) e ho imparato tante cose».

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Intervista di M.G. Sozzi pubblicata su Confidenze 3/2024

Foto cover: Mirko Morelli

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