Iva Zanicchi: «A Sanremo mi voglio divertire (ma lotterò anche coi denti)»

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Ecco la cover del n 5, dedicata a una grande protagonista della nostra musica. E poi, 11 storie vere, la dieta veg che piace anche ai carnivori, le ricette per fare il pane in casa e molto, molto di più

Con 25 canzoni in gara, Amadeus al timone, 5 coconduttrici e molti ospiti, il Festival di Sanremo sta per partire (Rai Uno, dall’1 al 5 febbraio). Iva Zanicchi, all’Ariston per l’undicesima volta, è la protagonista della nostra copertina. Partecipa per divertirsi sì, ma non solo: «Mi presento con spirito di leggerezza e senza crearmi grandi aspettative, tranne quella di cantare bene e con determinazione. Insomma, lotterò con i denti. Perché a me non piace perdere, nemmeno se gioco a carte (quando succede, butto in aria il tavolo)» esordisce Iva, che si esibirà nella seconda serata ed è entusiasta del brano che porta: «Ho una bella canzone, si intitola Voglio amarti, è classica e romantica, di quelle che una volta si ballavano stretti stretti. Ma richiede anche una grande potenza vocale che io, per fortuna, ho ancora». Del resto, lei il Festival l’ha già vinto tre volte: «La vittoria più bella è stata quella del 1969 (in coppia con Bobby Solo). La canzone era Zingara, un brano eterno. Ma non è stato male neanche il terzo posto insieme a Sergio Endrigo, che era spiritoso e simpaticissimo, con L’Arca di Noè. Allora un successo al Festival significava il finimondo: tutti ti volevano» ricorda la cantante che, a 82 anni compiuti, tiene a sottolineare che la voce non ha età: «A Sanremo quest’anno siamo parecchi “over”. Solo in Italia la cosa stupisce, perché siamo un po’ provinciali. All’estero non è così. Charles Aznavour ha tenuto concerti fino a 92 anni. E lo stesso è stato per Frank Sinatra. Se la alleni, la voce magari cambia ma resta. La mia, per esempio, è diventata più blues».  Sogni? «Se un rapper mi proponesse un brano insieme, com’è successo alla mia amica Orietta Berti, non mi tirerei certo indietro. Anzi, mi divertirei, come spero di divertirmi tantissimo al Festival» conclude Iva.

Che Sanremo sia speciale, lo conferma un altro grande della musica italiana, Gianni Morandi, anche lui in gara, nella prima serata, con Apri tutte le porte, una canzone nata dalla collaborazione con Jovanotti: «È diversa dalle solite presentate a Sanremo e dal mio repertorio» dice Gianni. Lui, che del Festival è stato vincitore, ospite e conduttore, ammette: «Ogni volta su quel palco è una specie di esordio. Ho la tremarella, paura di sbagliare, il terrore che mi manchi la voce».

E a Sanremo è dedicato anche il romanzo centrale di questo numero, un estratto in esclusiva dal libro Un uomo solo di Antonio Iovane, dedicato al più rimpianto cantautore della nostra musica, Luigi Tenco, e alla sua drammatica scomparsa, che segnò il Festival del 1967.

In questo numero, poi, c’è anche tanto da leggere, a partire dalle 11 storie vere, molto diverse tra loro: iniziamo con Angeli nel fango, ricordo di un amore scoppiato tra due giovanissimi all’epoca dell’alluvione di Firenze del 1966, per continuare con L’altra, diario intimo di una donna bollata da tante come “rubamariti” ed entrare poi nel cuore di un padre che teme di vedersi sfuggire l’affetto del figlio con Giocheremo ancora.

E ancora, parliamo di benessere con tanti suggerimenti utili a chi sta vivendo la prima (o la seconda) fase della menopausa. E molte idee per provare, almeno una volta ogni tanto, un’alimentazione più sana, che dia spazio a verdure e fibre, senza rinunciare ai sapori. Per chi ha voglia di cucinare, poi, le ricette per fare sei diversi tipi di pane in casa, tutti aromatizzati e saporitissimi.

 

 

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