C’è Laura aspirante attrice di teatro, che si sente umiliare e svilire a parole dal regista di turno, c’è Joanna, discriminata sul lavoro dopo la maternità, e poi c’è Nausicaa che voleva giocare a football americano, ma suo padre non lo tollera fino a buttarle via la divisa e riempirla di botte.

Sono storie di rinascita e non di violenza quelle che Sorgenia ha raccolto nell’ebook presentato oggi in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne nell’ambito della campagna di sensibilizzazione #sempre25novembre che da quattro anni il gruppo porta avanti in collaborazione con La Grande Casa Onlus, (l’associazione che aiuta le donne maltrattate ospitandole in case rifugio) e Parole O_Stili, che si batte per educare gli utenti della rete internet a forme di comunicazione non violenta.

Dieci storie (anche in podcast) di donne che hanno ripreso in mano la propria vita e che raccontano dei piccoli soprusi quotidiani, le violenze verbali, le discriminazioni sui posti di lavoro, la sopraffazione che non necessariamente si esplica come violenza fisica, ma più spesso come violenza psicologica e verbale. E proprio alla violenza verbale viene dato ampio spazio in questo libro, perché come fa notare Rosy Russo, presidente di Parole O_stili. «Oggi i social ci hanno abituato a una cultura dell’odio e a parole gettate come pietre, ma le parole hanno un peso, un peso specifico, e se utilizzate con consapevolezza sono il germe rivoluzionario del cambiamento».

Le 10 storie raccolte infatti seguono i 10 principi del Manifesto della comunicazione di Parole O_Stili e sono un invito a mettere da parte gli stereotipi che ancora fanno da contorno alla cultura di genere. Frasi come “non capisci niente” “ te lo spiego io” sono offese e forme di disprezzo e se non si educano i bambini fin da piccoli al rispetto verbale, si rischia di far innescare il germe della violenza di genere.

L’ebook Storie di donne rinate è scaricabile gratuitamente dal sito Sorgenia, e per ogni download effettuato fino al 25 dicembre Sorgenia donerà 1 euro a Pangea, l’organizzazione no profit che dal 2002 lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne con una particolare attenzione all’Afghanistan.