Marcella Bella: «La mia vita? Un’avventura bellissima. Rifarei tutto»

News
Ascolta la storia

Da anni la cantante non partecipava al Festival di Sanremo, ma stavolta è tornata sul palco dell’Ariston. Con un brano pieno di ritmo che esorta le donne a essere libere, forti, un po’ guerriere. Proprio come lei

È una grande soddisfazione per Marcella Bella essere in gara al Festival di Sanremo dopo una lunga assenza. Ma è felicissimo anche suo marito, l’imprenditore Mario Merello. Il motivo, ce lo racconta lei.

Sei in gara sul palco dell’Ariston per la nona volta, che effetto ti fa?

«Nessuno, ci sono stata così tante volte. La vera emozione l’ho provata quando ho scoperto di essere tra i cantanti scelti».

La tua prima partecipazione al Festival risale al 1972 e Montagne verdi è diventata un successo. Cosa ti ricordi?

«Avevo 18 anni e ricordo tutto: la grande gioia di essere arrivata in finale (l’unica fra i cinque della categoria giovani). Ritrovarmi in mezzo a cantanti che erano mostri sacri. Domenico Modugno che mi coccolava. È stato tutto bellissimo. Ero una ragazzina, ma avevo già fatto tanta gavetta: da anni mi esibivo nelle balere come vocalist nella band di mio fratello Gianni, che era il chitarrista. E sì, Montagne verdi ha venduto oltre mezzo milione di copie soltanto in Italia».

Quest’anno, invece, porti Pelle Diamante, un brano di cui sei coautrice. Descrivi una donna guerriera?

«Esatto. Una donna libera e forte, che ha una corazza dura come il diamante perché deve sapersi difendere. Sentiamo continuamente storie di violenza, quasi ci siamo abituati e non va bene. Negli anni ‘70 non era così, allora le femministe si facevano sentire».

La tua canzone è un inno alle donne determinate. Tu lo sei sempre stata?

«Dico loro che bisogna combattere. Io ho sempre lottato, anche per amore. E ai miei figli Giacomo (45 anni), Carolina (33) e Tommaso (32) ho insegnato che il mondo è una giungla, dove occorre guadagnarsi tutto».

Sei sulla scena da più di 50 anni. Che qualità servono, oltre alla voce?

«Innanzitutto, personalità. Se non ne hai non vai avanti. Ma servono anche autori bravi. Io ho avuto la fortuna di poter contare su mio fratello Gianni. E poi, ci vuole forza interiore, per superare i problemi».

La tua famiglia ti ha incoraggiato a partecipare?

«Sono tutti felicissimi. Soprattutto Mario, mio marito, perché sapeva quanto ci tenessi. E se non mi avessero presa, temeva che sarei diventata intrattabile per almeno un mese. Tommaso viene all’Ariston con la sua ragazza. Carolina, invece, mi guarda in tivù con un gruppo di amiche. Giacomo è un avvocato d’affari, vive a Singapore, ci siamo visti a Natale. I miei nipotini Cassia (sette anni) e Adam (cinque), parlano perfettamente italiano, inglese e russo (la mamma è siberiana)».

Oltre a te, in casa c’è qualcuno appassionato di musica?

«Tutti i miei figli. Al liceo Giacomo organizzava musical, ma mio marito ha messo il veto: li voleva laureati. Diceva che di cantanti in famiglia ne bastava una».

Carolina ti assomiglia. Ha anche il tuo stesso carattere?

«Fisicamente è come me quando avevo 20/30 anni. Quanto al carattere, mi ha superata. Lei è una vera mina vagante».

Nessuno ha ereditato i tuoi ricci?

«No. Ma hanno tutti tantissimi capelli».

È vero che ti chiamavano Cespuglio?

«Mi avevano soprannominato il Cespuglio di Catania e non è che la cosa mi facesse molto piacere. Da ragazzina avrei voluto i capelli lisci e li facevo stirare. Poi, ho capito che i miei ricci indomabili erano un segno di riconoscimento e ci ho fatto pace. Ora non li cambierei, sono comodi. Li curo semplicemente con impacchi di olio di argan».

Gli anni non ti hanno cambiata molto. Hai un segreto di bellezza?

«No. Ogni tentativo di fitness è fallito. Ma sono sempre stata sottile perché lo stress mi fa dimagrire. Solo con le prove di Sanremo ho perso due chili! Per il viso, invece, ringrazio mamma e i suoi geni».

La musica mantiene giovani?

«Certo, anche nella testa. Mantiene lucidi. In concerto canto 20 brani di seguito senza fermarmi. Mi stupisco da sola, perché a casa mi stanco per niente. Ma gli applausi del pubblico sono una fonte di energia».

È vero che quando vi siete conosciuti Mario ti seguiva in tutte le tappe dei tuoi tour?

«Sì, non mi lasciava mai. Sono passati 46 anni ed è ancora così. Ora ogni tanto salta qualche tappa, ma se succede mi manca subito. A casa sembriamo Sandra e Raimondo, battibecchiamo di continuo. Ma ci legano l’amore e ancora la passione. Lui mi dice: “Non so che incantesimo mi hai fatto. Di te mi piace sempre tutto”».

Cosa non ti è riuscito nella vita?

«Diventare una cantante internazionale».

Chi sono i tuoi amici tra i colleghi?

«Fausto Leali, Loredana Bertè, Donatella Rettore e Mario Biondi».

A Sanremo chi temi?

«Nessuno. Sono tutti giovanissimi e hanno un pubblico diverso. Spero di rubacchiarne un po’ con la mia canzone piena di ritmo».

Che avventura è stata la tua vita?

«Bellissima, grande. Infatti, rifarei tutto allo stesso modo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Intervista di M.G. Sozzi, pubblicata su Confidenze 7/2025

Confidenze