Psoriasi, curala così

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Il 29 ottobre è la Giornata mondiale della psoriasi. Una malattia della pelle che riguarda circa 1,5 milioni di persone in Italia. Non è contagiosa, ma provoca problemi, anche relazionali. Il punto sulle terapie

Oltre a separarci dal resto del mondo, la pelle rappresenta uno dei più complessi sistemi dell’organismo, caratterizzato da un continuo ciclo di rinnovamento che in qualche modo raffigura la natura mutevole della vita umana. Ma questa barriera protettiva, che costituisce l’organo più esteso del corpo, può risentire di cattive abitudini alimentari, stress lavorativo, assunzione di farmaci, utilizzo di cosmetici aggressivi, prolungata esposizione agli agenti atmosferici, intensa attività motoria svolta all’aperto e tanti altri fattori che possono indebolirla. «Esiste anche una predisposizione genetica alla fragilità cutanea » spiega Ines Mordente, specialista in dermatologia, malattie veneree e medicina estetica. «In queste persone, qualsiasi sollecitazione esterna danneggia più facilmente i fibroblasti, particolari cellule del derma che producono collagene ed elastina, i principali costituenti di una pelle tonica e compatta ». Dunque, la soluzione è semplice (o quasi): se la natura ci ha regalato una buona genetica, dobbiamo adottare un corretto stile di vita che ci permetta di potenziare nel tempo i meccanismi fisiologici; se invece c’è qualche pecca, bisogna correre ai ripari con le giuste soluzioni.

SQUAME E ARROSSAMENTI
Fra le malattie fortemente influenzate dalla predisposizione genetica c’è la psoriasi, che nella maggior parte dei casi si presenta sotto forma di zone arrossate, ispessite e ricoperte da squame argentee. Talvolta, però, può manifestarsi solo con piccole lesioni ai due lati della bocca oppure con sintomi extra-cutanei, come unghie fragili o capelli che cadono. «Seppure la progressione verso forme più gravi non sia una conseguenza obbligatoria, una diagnosi precoce è fondamentale per adottare subito cure efficaci» commenta l’esperta. La psoriasi fa parte della famiglia degli eczemi e talvolta può essere sospettata sin da piccoli, per esempio nei bambini che nascono con la crosta lattea o soffrono di dermatite atopica. «Non si tratta di un “destino segnato”: queste malattie non sono necessariamente legate fra loro. Ma una fragilità mostrata già da bambini impone di mantenere alto il livello di allerta» raccomanda Mordente. «Una volta sviluppata, la psoriasi ha un andamento cronico e recidivante, con fasi di riacutizzazione alternate a periodi di remissione».

NO AI GRASSI, SÌ ALLA VERDURA
Come si cura la psoriasi? Innanzitutto serve una revisione dello stile di vita. «Studi  recenti hanno dimostrato un legame tra la patologia e l’ipercolesterolemia, per cui va modificata l’alimentazione. In concreto, si tratta di ridurre il consumo di grassi e aumentare invece quello di cibi ricchi di antiossidanti, come frutta e verdura fresche. In questo modo, si contrasta lo stress ossidativo, che accompagna il processo infiammatorio implicato nella patogenesi della malattia».

LAMPADE SPECIALI
Poi, per i casi più lievi può essere sufficiente una terapia topica che si avvale di prodotti per uso esterno (creme, unguenti, lozioni, shampoo e detergenti per il corpo) a base di derivati della vitamina D (calcipotriolo), mentre nelle situazioni gravi si può ricorrere a farmaci che contengono ciclosporina o acitretina. Così, si spegne l’infiammazione generale. Un ottimo trattamento per tutti, soprattutto in autunno e inverno, è anche la fototerapia, che prevede l’esposizione a speciali lampade che emettono raggi ultravioletti di tipo A (UVA) o B (UVB). «Sono diverse da quelle utilizzate per l’abbronzatura a fini estetici, perché dell’intero  spettro di radiazioni solari conservano solamente i raggi che hanno un’azione benefica sulla pelle» precisa l’esperta.

LE GIUSTE PRATICHE
«Sia nel caso della psoriasi che della vitiligine, poi, esiste il cosiddetto fenomeno di Koebner, noto altresì come isomorfismo reattivo, che porta a uno sviluppo della patologia nei punti della pelle sottoposti a un particolare stress causato per esempio dall’utilizzo di detergenti aggressivi o cosmetici inadeguati» ricorda l’esperta. Ecco perché, per esempio, è fondamentale scegliere cosmetici ipoallergenici e nickel free. I prodotti devono, poi, contenere sostanze emollienti, come la vitamina E. «Se poi da bambini abbiamo sofferto di crosta lattea o dermatite atopica, bisogna idratare costantemente la pelle del corpo con prodotti ricchi di ceramidi, prediligere il bagno alla doccia (quest’ultima tende a seccare di più la pelle), usare oli detergenti per l’igiene quotidiana e abbondare a tavola con i cibi ricchi di Omega-3». Quindi, via libera a pesce azzurro, ma anche a noci, alghe e avocado.

Testo di Paola Rinaldi pubblicato su Confidenze 42/2021

Foto: 123RF

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