Con Luca ho vissuto un amore meraviglioso e terribile, fatto di picchi e di abissi, impossibile da far durare, eppure indimenticabile. Da allora sono passati cinque anni buoni e tiepidi, ma quando è arrivata una sua lettera ho avuto paura di impazzire proprio come quando vivevo per lui
Storia vera di Bianca s. Raccolta da Elena Vesnaver
Qualche giorno fa mi è arrivata una lettera di Luca, non un’email, una lettera vera; tipico suo scegliere sempre la strada più complicata, più fuori tempo e più insicura. Era in una busta stropicciata, probabilmente ridotta così dalle sue mani grandi che sanno fare di tutto: aggiustare un mobile, impastare il pane, potare una pianta e accarezzarmi, anche, ma parecchio tempo fa. Non l’ho aperta, l’ho tenuta sul palmo, mi sono lasciata ipnotizzare dal mio nome scritto a svolazzi e mi è sembrato di sentire lui mentre lo ripeteva quasi gustandolo, perché Luca ha una voce bella, sicura, eppure pronta a spezzarsi all’improvviso. A essere sincera mi ha sempre fatto morire, quella voce. Deve essere per questo che ho abbandonato la busta sul tavolo di cucina e sono andata al lavoro. Era un modo per prendere tempo e distanze: quando si tratta di Luca è meglio. Invece non ho fatto altro che pensarci, anche mentre spiegavo Dante ai miei alunni…
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