Con la sentenza della Cassazione dello scorso 16 ottobre diventa più facile ottenere il divorzio e non si dovrà più aspettare sei mesi dalla separazione, ma chiedere separazione e divorzio in un’unica istanza giudiziaria, risparmiando così tempo e soldi. Il provvedimento della Consulta giunge a mettere ordine dopo che la riforma Cartabia che prevedeva la richiesta contestuale di separazione e divorzio, era stata disattesa da molti Tribunali italiani. Ora invece la normativa potrà essere applicata in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Cade così anche l’ultimo ostacolo che rendeva il divorzio un processo spesso lungo e doloroso, non privo di incognite. Basti pensare che negli anni si è passati dagli originari cinque anni di attesa richiesti dopo la separazione a tre, e infine ai sei mesi previsti dalla nuova legge introdotta nel 2015. Fino alla sentenza della Consulta di oggi.
Ma come ha preso l’opinione pubblica questa ulteriore semplificazione delle modalità di dirsi addio?
Com’era già successo in passato, nel 2015, quando era stato introdotta la legge sul divorzio breve in sei mesi, i difensori della famiglia tradizionale hanno visto in questa velocizzazione un modo per indebolire e svalutare ulteriormente l’istituzione del matrimonio (che per i credenti è anche un sacramento) riducendolo a un contratto scindibile dall’oggi al domani, senza neanche dare alle persone un tempo di ripensamento, specie se ci sono dei figli di mezzo. Il timore è che tanti giovani si avvicinino al matrimonio senza quel senso di responsabilità e quell’impegno necessari, certi che intanto esiste una rapida scappatoia, in caso di fallimento.
La maggior parte delle coppie però tirerà un sospiro di sollievo, primo perché unificare separazione e divorzio vuol dire evitare un nuovo procedimento giudiziario e nuovi costi, e secondo perché molte coppie con figli, specie se non motivate dall’urgenza di consolidare una nuova unione, si fermavano alla separazione tenendo in piedi così matrimoni trentennali ormai finiti, ma non ai sensi della legge, con tutte le conseguenze che ciò comporta.
Del tema parliamo su Confidenze nella rubrica di Maria Rita Parsi dove si analizzano i pro e i contro della decisione della Consulta. Voi cosa ne pensate? Siete favorevoli al divorzio breve?
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