Il Tribunale di Napoli ha dato in adozione una bambina down a un single, dopo aver ottenuto ben sette rifiuti da coppie regolarmente sposate in lista d’attesa.
È l’incredibile e triste notizia che leggiamo sui giornali in questi giorni: a Napoli una madre partorisce una bimba down e l’abbandona in ospedale appena nata, si cerca una famiglia pronta ad accoglierla ma nessuno la vuole. Si fa avanti un single, che per la legge italiana (la 184 del 1983, poi modificata dalla 149 del 2001) non è tra i soggetti idonei all’adozione, ma fortunatamente la norma prevede una deroga per i casi di “adozioni speciali” (art. 44 della legge 184): minori rimasti orfani e minori disabili senza genitori. E così quel papà single può ottenere in preaffidamento la bambina.
Tutto è bene quel che finisce bene, verrebbe da dire, ma non è proprio così, viste le implicazioni etiche sottostanti nella triste vicenda.
Il caso per giunta fa tornare a galla l’urgenza di una modifica alla normativa, che allo stato attuale, lo ricordiamo, consente l’adozione solo alla coppie eterosessuali che hanno contratto il matrimonio da almeno tre anni e la vieta invece alle coppie di fatto, alle coppie omosessuali e ai single.
Proprio per questo vi chiediamo di rispondere al nostro sondaggio: È giusto che un single possa adottare?
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