Cosa ne pensi?


Porteresti gli insetti in tavola?

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Farine di grillo, larve di verme, e locuste. Non sono gli ingredienti di una pozione magica, ma gli ultimi alimenti che potrebbero arrivare sulle nostre tavole, sotto forma di farine e additivi scritti sulle confezioni, dopo che l’Unione Europea ha autorizzato dal 26 gennaio la commercializzazione a scopo alimentare di insetti commestibili.

Un provvedimento che è stato visto da molti come uno dei tanti obbrobri figli del mercato unico europeo, e uno schiaffo alla nostra cucina made in Italy così rinomata in tutto il mondo. Davanti a questa nuova “moda”anche il mondo della ristorazione si divide (come racconta il quotidiano on line di enogastronomia: Italia a tavola).

Per Enrico Derflingher, presidente di Euro Toques Italia e International, e dal 2014 Ambasciatore della Cucina italiana è una questione di cultura: «In tanti anni di lavoro in Asia ho provato a mangiare api, serpenti, e molti altri insetti. I grilli li ho provati 15 anni fa fritti: come li cucinano loro, al palato sono digeribili e anche buoni, ho provato tutte le cucine del mondo per lavoro e curiosità e posso dire che non hanno nulla a che fare con la nostra storia, cucina e tradizione: non è giusto usare i grilli in Italia per altro come ingredienti scritti sulle confezioni con nomi tecnici non identificabili come permesso dalla legge europea, non è corretto».

Di diverso avviso è lo chef Andrea Fusco: «mangiamo le lumache, perché non i grilli?. Io sono pronto a inserire gli insetti nei miei menu, sono ricchi di proteine e hanno un impatto ambientale minore rispetto agli allevamenti».

E proprio sull’apporto proteico si basano molti dei sostenitori degli insetti in cucina, sostenendo che rappresentano proteine più a basso costo rispetto a quelle di origine animale e che hanno un impatto più ecosostenibile.

«Meglio tornare a mangiare cibi poveri come il quinto quarto, le frattaglie, le parti scartate degli animali, quelle che i nostri nonni mangiavano. piuttosto che alghe, insetti» sostiene Vittorio Castellani, altro chef rinomato.

Insomma se da un lato c’è chi rispolvera un buon piatto di trippa, dall’altro c’è chi sostiene che gli insetti potrebbero essere una fonte proteica alternativa alla carne.

Ma la sicurezza alimentare dove la lasciamo? Il dubbio che queste farine di grillo o affini possano far scaturire pericolose allergie simili a quelle provocate da crostacei e molluschi c’è, tanto che ne è consigliato il consumo dai 18 anni in poi.

E gli italiani come hanno accolto questa novità? Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe, pubblicata da Il Sole 24 Ore: il 54% sono contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%. E tu cosa ne pensi? Porteresti gli insetti in tavola?

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