Sempre più donne rinunciano a mettere al mondo figli perché non hanno aiuti in famiglia e dovrebbero rinunciare al lavoro. L’Italia è ormai in fondo alle classifiche di tutti i Paesi per tasso di natalità, e il 2022 sarà il primo anno nella storia d’Italia che ha visto nascere meno di 400.000 bambini.
Mai come ora la maternità sembra un sogno a portata di poche, che per realizzarlo sono disponibili a rinunciare a tutto il resto, o hanno i mezzi e le risorse per farsi aiutare.
Nelle ultime settimane le cronache ci hanno messo di fronte due immagini della maternità, quella portata da Chiara Francini a Sanremo 2023 con la culla vuota, espressione di un desiderio cercato ma sempre più sfuggente, che viene rimandato nel tempo, finché il nostro orologio biologico lo consente, e quella esibita dalla cantante Rihanna al Superbowl 2023, dove si è presentata con un pancione rosso fuoco, pronta a ballare su una piattaforma sospesa in aria, tra fuochi di artificio, passi di danza ed effetti speciali.
Due esempi che più lontano di così non potrebbero essere: da un lato il mondo delle star o di chi comunque è privilegiato e può contare su tutti gli aiuti possibili, (Rihanna è al secondo figlio) dall’altro le donne comuni che si scontrano con la precarietà del mondo del lavoro, gli scarsi servizi disponibili per le neo mamme e l’inflazione che ha fatto schizzare i prezzi e allontana sempre più il progetto di una casa e di un figlio.
«La nostra società non aiuta le donne» dice la psicologa Anna Maria Nicolò all’agenzia di stampa Dire. «Al modello patriarcale incentrato sullo sfruttamento riproduttivo della donna» spiega la psicologa, «si è infatti sostituito un modello in cui la donna è potenzialmente libera di lavorare, diventare madre e avere una vita soddisfacente. Ma è una scelta illusoria». «Prima la donna-madre in una situazione di sudditanza aveva intorno a sé la famiglia, che la aiutava tramandando di generazione in generazione quelle informazioni fondamentali per chi è diventata madre da poco, oggi quel contesto famigliare non c’è più, e per fortuna. Ma non c’è neanche la società, ad aiutare le donne. La società contemporanea avrebbe dovuto offrire alle donne gli strumenti indispensabile per potersi affermare nella vita privata e lavorativa. Ma non l’ha fatto. Per questo la maternità è ancora un lusso di poche donne che possono permettersi un lavoro e un figlio».
E il più delle volte finisce che si deve rinunciare o all’uno o all’altro. E tu cosa ne pensi? Qual è stata la tua esperienza? Secondo te la maternità è diventata un lusso? Rispondi al nostro sondaggio.
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