Da qualche mese spopola su Internet  la raccolta firme per chiedere i referendum, senza doversi recare fisicamente ai soliti banchetti di sottoscrizione, una novità introdotta dal Decreto Semplificazioni e che vede l’Italia tra i primi Paesi al mondo a utilizzare la firma digitale per consentire ai cittadini di esprimersi a favore di una consultazione pubblica.

Al momento per firmare on line la richiesta di un referendum bisogna collegarsi alla piattaforma https://raccoltafirme.cloud/app/ ed essere in possesso dello Spid o di un’altra firma digitale. Ma per il 2022 è attesa una piattaforma governativa dedicata.

Tra i temi all’ordine del giorno c’è l’Eutanasia legale e la legalizzazione della Cannabis (entrambi promossi dall’Associazione Luca Coscioni) e da qualche tempo ha fatto la sua comparsa, anche se meno pubblicizzato, il referendum per l’abolizione della caccia. Un tema che con l’avvio della stagione venatoria torna sempre a far discutere.

Il referendum proposto richiede l’abrogazione di alcuni articoli della legge 157/1992 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio” a partire dal comma 2 dell’articolo 1, che consente l’attività venatoria “purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica e non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole”.

Tra le motivazioni sostenute dal comitato promotore “Sì aboliamo la caccia”, oltre a quella di salvare la vita a migliaia di animali proteggendo le diversità di specie, spicca la tutela dell’ambiente: fiumi, boschi e laghi che vengono puntualmente inquinati ogni anno da milioni di cartucce e pallini di piombo abbandonati dai cacciatori e poi l’intento di far risparmiare soldi allo Stato, costretto ad erogare contributi a Regioni e Comuni per il ripopolamento degli animali.

Naturalmente i detrattori non mancano di far sentire la loro voce, difendendo il ruolo dei cacciatori per la tutela della biodiversità, riconosciuto di recente anche dalla Corte costituzionale.

Ad ogni modo sulla scia del successo ottenuto in breve tempo dalle raccolte firme per gli altri referendum (quello sulla Cannabis in una settimana ha superato le 500.000 firme) il comitato promotore “Sì, aboliamo la caccia” spera di ottenere 500.000 firme entro il 20 ottobre per poi richiedere una consultazione referendaria vera e propria.

E tu cosa ne pensi: sei favorevole al referendum per l’abolizione della caccia? Rispondi al nostro sondaggio.