La proposta di legge presentata alla Camera dalla Lega e da Matteo Salvini lo scorso 21 maggio, prevede il ritorno del servizio di leva obbligatorio e universale, anche se con qualche differenza rispetto a quello che era stato reso facoltativo vent’anni fa.
La nuova proposta che porta la firma di Eugenio Zoffilli, membro della Commissione Difesa della Camera, parla di “l’istituzione di un servizio civile e militare universale territoriale che coinvolga per sei mesi tutti i cittadini italiani tra i 18 e i 26 anni di età. I sei mesi saranno svolti esclusivamente sul territorio nazionale e nella propria regione di residenza o domicilio, con priorità alla propria provincia, salvo espressa richiesta del cittadino ad essere impiegato in altri ambiti territoriali nazionali e previa disponibilità e autorizzazione dell’Autorità preposta”.
Insomma si tratterebbe solo di un periodo di sei mesi da fare nella propria Regione di residenza, se non provincia, evitando quindi perdite di tempo a chi studia o lavora e che una volta si vedeva trasferito dall’altra parte dell’Italia (anche se per molti ragazzi era anche l’unica occasione per vedere una fetta di mondo).
La proposta di legge dà la facoltà di scegliere a maschi e femmine tra l’impiego militare e quello civile: “a chi opterà per l’ambito militare sarà assicurata la formazione militare in vista del loro impiego sul territorio nazionale”. Mentre chi sceglierà il servizio civile potrà “svolgere funzioni di concorso alla tutela del patrimonio culturale, naturalistico e paesaggistico del Paese con l’opportunità di inserirsi nel sistema nazionale della Protezione Civile e del soccorso pubblico e di collaborare con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.
Del tema ne parla Maria Rita Parsi su Confidenze dichiarandosi favorevole alla proposta: “Se ben organizzati e attivati come servizio al Paese (e non come un’escalation guerrafondaia) questi sei mesi potrebbero rappresentare per i giovani un’esperienza preziosa. Ma anche l’occasione di crescita che spesso viene a mancare, e soprattutto il servizio civile e militare sarebbe di estrema utilità per contenere nei giovani proprio le forme di violenza e di abuso che imperversano, soprattutto dopo la fine del Covid”.
L’impegno dei giovani sul territorio potrebbe per esempio aiutare a contenere il fenomeno dell’immigrazione, prevenendo disagi e sfruttamenti criminali.
Infine non sfugga che davanti a due guerre a un passo dall’Europa diventi purtroppo necessario un aumento della consistenza numerica delle Forze Armate.
Tu cosa ne pensi, sei d’accordo per il ritorno della leva obbligatoria?
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