Per 57 anni milioni di bambine si sono identificate con la bambola più famosa del mondo: la Barbie, alta e magra, gambe lunghe e vitino da vespa, immancabili capelli lunghi biondi e occhi azzurri. Un simbolo di perfezione diventato anche un po’ stucchevole, ma che ora rischia di sparire del tutto, davanti alla svolta della Mattel, che lo scorso 28 gennaio ha lanciato tre nuovi tipi di bambole, con differenti silhoutte e stili: le Barbie Fashionistas: una un po’ bassotta e con i fianchi larghi (curvy), oppure altissima e di diverse etnie, all’insegna del politically correct.
La mossa dell’azienda, frutto di due anni di brain storming, è fatta per stare al passo con i tempi e aprire gli orizzonti a un concetto di bellezza meno stereotipato e più calato nella realtà.
Così se quelle della mia generazione al massimo potevano permettersi di giocare con la Skipper (sorella minore) o la Francis, tutte rigorosamente magre e belle, le bambine di oggi potranno specchiarsi in una Barbie un po’ cicciottella o in una con la pelle scura. Ma basta identificarsi in una bambola per star bene con se stesse e il proprio corpo? Ne parliamo nel numero 9 di Confidenze nell’editoriale di Susanna Barbaglia e nella Tavola rotonda di pag. 16. E vi chiediamo di rispondere al nostro sondaggio: Ti piace la Barbie Curvy?
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